Cerca

lo dico canditamente: Zenzero…

Ebbene sì, dopo le pere, ancora canditi. Ed è andata bene che non sono riuscita a pubblicare anche le scorze d’arancia.  Non è che faccia solo panettoni e roba candita, volendo ed avendo il tempo potrei anche azzardare di far altro, ma è Natale! E come ho letto oggi in un cartello pubblicitario “a Natale tutti fanno i buoni, noi facciamo i dolci”. E pure io, faccio tutto dolce, estremamente dolce, consumo sacchi di zucchero.
Stavolta addolcisco lo zenzero, da quando l’ho scoperto lo metto ovunque, fresco e grattugiato nel pollo di Maya, nel riso venere, nei biscotti, nei calamari, candito nel tè, nel caffè, nelle torte, nei cioccolatini e nelle palle di Natale.
Oggi vi dico come lo candisco. E, udite udite, sarò breve! Sì, stavolta ce la faccio! Devo farmi perdonare per la logorrea dei post precedenti. A Natale tutti fanno i buoni, alcuni fanno i dolci e io mi regalo il dono della sintesi. Quindi la pianto qui, pronti, via!

RICETTA

Ingredienti:

Zenzero
Zucchero
Acqua
Sciroppo di glucosio (facoltativo. E’ utile per non far cristallizzare lo zucchero nel tempo)

Le quantità,  come sempre, le vedremo via via che snocciolo sintesi. Direi che con una radice da mezzo chilo vengono un paio di pal… un paio di boccaccetti … non ce la posso fare.

altre immagini QUI

– Pelare lo zenzero (qui mi verrebbe di aggiungere di conservare le bucce, ma ne patirebbe la sintesi), porlo in una ciotola piena d’acqua affinché non annerisca.
– Tagliarlo come aggrada, a fettine sottili, a quadrotti o a tocchetti. 
– Metterlo in una pentola, ricoprirlo abbondantemente d’acqua, e bollirlo 5 minuti. Scolarlo e farlo raffreddare sotto l’acqua corrente.
– Ripetere l’operazione dalle 3 alle 5 volte, più volte si fa bollire, cambiando l’acqua ogni volta, meno sarà piccante il prodotto finito.
– Una volta stabilito, a naso, che il piccante desiderato è quello giusto (qui bisogna darsi un tono, e far finta di aver riconosciuto esattamente quanto vogliamo sia pungente il nostro rizoma), coprirlo nuovamente d’acqua e farlo bollire circa 45 minuti. Questo tempo è indicativo, dipende molto da quanto sia fresca o legnosa la radice. Una volta io ci ho messo un’ora e mezza. E’ pronto quando si è ammorbidito ma è ancora sodo. (Anche in questo caso, darsi un tono. Dissimulare certezza e sicurezza di sé).
– Scolare lo zenzero, senza buttare l’acqua di cottura, (giuro che non dirò di buttarla dopo!), pesarlo, trasferirlo in una pentola larga, perché non si sovrappongano troppo i pezzetti, aggiungere pari quantità di zucchero (pari quantità del peso dello zenzero, non della pentola larga eh?), coprire d’acqua (vi prego, non chiedetemi il peso! Andate a naso… qui darsi un tono è assolutamente necessario!), aggiungere un cucchiaio di glucosio, portare a bollore e lasciar sobbollire a fuoco dolce finché lo zenzero diventa trasparente (nel caso delle fettine) e tenero (nel caso dei quadrotti e dei tocchetti. Qui, invece di darsi un tono, è utile assaggiare, senza ustionarsi però). Indicativamente, dire un’ora.
– Quando è pronto, scolarlo con una schiumarola e versarlo su carta forno ricoperta di zucchero, farlo rotolare (come facciamo quando andiamo al mare e ci rotoliamo nella sabbia) fino a ricoprirlo tutto, e farlo raffreddare.
– Conservare in boccacci a chiusura ermetica.

Fine.

Anzi no!  L’acqua!! Ricordate? avevo consigliato di non buttare l’acqua dell’ultima cottura dello zenzero. Non scherzavo, stavolta. Usatela per allungare lo sciroppo avanzato dalla cottura! Allungate ed eventualmente aggiungete ancora zucchero e un cucchiaio di glucosio, otterrete uno sciroppo meraviglioso con cui insaporire tisane, tè, caffè, macedonie, gelati e torte. Conservatelo in una bottiglia di vetro in frigorifero, o congelatelo in cubetti di ghiaccio.

 (però sto dono della sintesi mi pare una sòla….)

 DI PERTINENZA

Lo zenzero candito si mangia come fossero caramelline….

o nei cioccolatini!

ed è un’idea per un regalo di Natale insolito, custodito in una palla di Natale. La mia pallina è molto easy, ho incollato un nastro d’argento lungo l’attaccatura di metà guscio, chiuso la pallina e legato con un fiocco da appendere all’albero, ma si può ovviamente arricchirlo con decorazioni decoupage, o glitter di vario genere. Purché lo zenzero rimanga visibile e appetibile!


altre immagini qui:
http://visionigustative.blogspot.it/2013/12/zenzero-candito.html

DIVAGAmente 

Riflessi(one)

Senza il mondo sono ombra

Ho bisogno del mondo per essere

Non della moltitudine, che mi disorienta e mi sperde

Di leggere negli occhi dell’altro
di leggermi negli occhi dell’ altro
 Di sentire le mani del mondo
di sentirmi nelle mani del mondo
 Di sentire il silenzio altrui
tacere nel silenzio altrui
 Di raccogliere le  parole del vento
di offrirgli timidamente le mie

Se non mi condivido non sono .

Se sei niente io sono niente  Se sei tutto io sono tutto  Se tu ridi io rido   Se tu piangi io piango  Se sei il mare io sono il mare   Se sei brutto io sono brutta   Se sei bello io sono….sempre brutta 🙂

Riempio il vuoto e svuoto il pieno

Perché non ho la luce


ma ho il riflesso

M.M. 10/01/2008

Immagine prelevata dal web
Buone feste
Tamara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime Ricette

Semolotti

Con cosa riprendere a pubblicare nella nuova cucina fresca fresca...

Leggi >>

Iscriviti alla
nostra newsletter
mensile

Odiamo lo spam quanto te...
quindi ti invieremo una sola email al mese con tutte le novità e le ultime ricette pubblicate.