pasta-materia grassa, che determineranno lo sviluppo in forno, la sfogliatura.
dall’evaporazione dell’acqua contenuta nel burro e nel pastello che,
trovando un reticolo di glutine a bloccarne la fuoriuscita e uno strato
impermeabile di lipidi, rigonfia in maniera più o meno uniforme.
panetto:
425 g di burro (quello bavarese è il più adatto)
125 g di farina
pastello:
350 g di farina di forza media (150 g manitoba, 200 g farina 0)
200 g di acqua
10 g di sale
– Sigillare i bordi sovrapponendoli e appiattire leggermente con il mattarello.
Solo quando si sarà abbassato ed il burro inizierà ad aderire alla pasta si può procedere facendo rotolare il mattarello sulla pasta stendendo la pasta sempre in verticale. L’impasto va laminato a circa 1cm di spessore.
• Gli impasti devono essere lavorati freddi, possibilmente su una superficie fredda, e usando poca farina. Se si procede velocemente (ma senza fretta) non sarà necessario spolverare troppo il piano di lavoro.
• Il riposo tra un giro e l’altro è necessario per stabilizzare il burro e rilassare il glutine, facilitando i “giri” successivi. Più la farina è forte e tenace, più tempo dovrà passare tra un giro e l’altro.
• Eliminare la farina in eccesso.
Questa ricetta prevede 2 mani di pieghe a 3 strati, e 2 giri di pieghe a 4, ottenendo così 144 strati.
1° giro, piega a 3
– Premere con il mattarello sul pacchetto per iniziare ad abbassarlo e allungarlo, facendo pressioni successive ravvicinate.
– Stendere avanti e indietro in un solo senso, fino ad ottenere un rettangolo lungo circa 45 cm.
– Eseguire la prima piega a tre: portare il lato superiore del rettangolo a circa 2/3 della lunghezza e sovrapporre il lembo scoperto nella parte inferiore, così da ottenere tre strati.
– Girare l’impasto di 90 gradi (avendo sempre le parti chiuse
lateralmente), e riporre in frigo avvolto in pellicola
alimentare per 1 ora.
2° giro, piega a 4
– Riprendere la pasta, appoggiarla di fronte a sé così come l’avevamo riposta in frigo, col lato corto davanti a noi e quello della chiusura a destra o sinistra.
– Stendere nuovamente la pasta come sopra-
– Procedere con una piega a 4: portare i lembi superiore ed inferiore verso il centro del
rettangolo e ripiegare il tutto a metà, ottenendo così un rettangolo
con 4 strati di pasta.
-Girare il rettangolo ottenuto di 90 gradi
(avendo sempre le parti chiuse lateralmente) e riporre in frigo coperto con pellicola alimentare per 1 ora.
3° giro, piega a 3
Ripetere come al primo giro.
4° giro, piega a 4
Ripetere come al secondo giro.
– Stendere la pasta a circa 4 o 5 millimetri per l’utilizzo.
– Far riposare in frigo almeno mezz’ora prima di infornare a 190/200 gradi per circa 20 minuti.
In queste foto ho semplicemente coppato con formine a fiore, spennellato con salsa di pomodoro e origano o con uovo sbattuto e semi di papavero, ottenendo sei gustosi e semplici stuzzichini.
La pasta sfoglia si conserva in frigo ben avvolta in
pellicola alimentare per massimo 3 giorni senza perdere le sue qualità;
trascorso questo tempo, lo sviluppo in cottura sarà notevolmente
ridotto.
In congelatore, preferibilmente già stesa e arrotolata nella carta forno, e chiusa in un sacchetto di plastica alimentare, si conserva per circa 30 giorni, avendo la cura di passarlo
24h in frigo prima di congelarlo.
DI PERTINENZA
Note&Segreti
porre attenzione alla stesura quando si eseguono le pieghe.
– Rispettare i tempi di riposo: in base alla forza della farina utilizzata e al livello di manipolazione del pastello, la pasta sfoglia dovrà essere lasciata riposare più o meno a lungo prima della cottura. Ciò permette di attivare meglio il glutine ma anche di consentire che perda buona parte del così detto “nervo”; in pratica, facendo riposare la pasta è possibile “rilassare” il glutine e consentire un rigonfiamento maggiore del prodotto finito.
Quindi, più la farina è forte più aumentano i tempi, ma attenzione, se prolungati il glutine si stende eccessivamente e la sfoglia non sviluppa al meglio.
quante pieghe fare dipende dal tipo di prodotto che si vuole ottenere.
pieghe per tante volte quanti sono i giri. Il numero ideale di strati va
da 100 a 300: con meno strati il risultato sarò grossolano, con più
strati si rischia di fonderli tra loro perdendo l’effetto di
sfogliatura.
La pasta sfoglia all’italiana solitamente prevede 2 pieghe da 3 e 2 pieghe da 4, per un totale di 144 strati. Ottima anche una sfogliatura con 4 pieghe da 4, ossia 256 strati, che offre così uno sviluppo ottimo e più regolare.
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– Una buona sfoglia sviluppa 10/14 volte il suo volume iniziale.
– Soprattutto quando si cuoce la pasta sfoglia da sola (senza un ripieno come avviene per le torte salate ad esempio), è molto importante ripassarla in frigo per 20 minuti prima di metterla in forno: prepararla sulla teglia e mettere in frigo. Il forno deve essere portato a temperatura prima di infornare.
– La sfoglia si sviluppa regolarmente se capovolta prima di cuocere.
– Per una sfoglia con uno sviluppo esplosivo: aggiungere al pastello uova o maltodestrine. Per una sfoglia malleabile e fragrante: aggiungere aceto di vino bianco/vermuth secco/succo di limone/vino bianco.
– E’ preferibile utilizzare burro bavarese che, data la sua plasticità, favorisce una laminazione regolare.
nata dall’errore di un garzone che dimenticò il burro nella pasta
brisée e per ovviare all’inconveniente aggiunse dei pezzi di burro
all’impasto…
sfogliatura è determinata dall’azione combinata di calore, vapore e
impermeabilizzazione determinata dalla materia grassa usata. Grazie
all’elevata temperatura l’acqua contenuta nelle sfoglia evapora e causa
il distacco dei vari strati che si sono formati durante la preparazione.
La materia grassa contenuta nei vari strati li rende impermeabili e non
permette al vapore di uscire. Infine il calore cuocerà delle sottili
lamelle che un volta fredde resteranno comunque ben distaccate tra loro.
Questo processo è chiamato “lievitazione fisica”.
però è attribuita al cuoco-pittore del XVIII secolo Francois-Claude
Gelée. Il merito di aver messo a punto il classico metodo dei cinque
giri sembra invece appartenere ad Antonin Carême.
Fonti di ispirazione:
http://www.teonzo.com/2014/01/23/pasta-sfoglia-spiegazioni-generali
Altre foto: http://visionigustative.blogspot.com/2015/01/la-pasta-sfoglia.html
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