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Galettes di grano saraceno e ci scappa anche una lasagna

Le hai mai fatte le galett?
mmmm… credo di no… ma che sono??? vado subito a guglare “galett”

La Galette (des rois): è una torta di pasta sfoglia ripiena di crema frangipane.
Le Gallette: sono una sorta di crackers leggeri, famose quelle di riso.
Le Galettes (bretonne): crêpe di grano saraceno.

poi ci sono anche

I Galletti: funghi volgarmente detti gallinacci.
I Galletti: biscotti sponsorizzati da una gallina e da un galletto spagnolo che parla con le galline.
I Galletti: lumaconi molliconi che tentano di fare i simpaticoni spiritosoni davanti alle ragazze credendo di avere a che fare con delle galline (poi c’è il galletto spagnolo di cui sopra che fa il simpaticone davanti alle galline credendo di avere a che fare con delle ragazze)  .
Le Sgallettate: galline che oltre ad essere galline  sono pure svergognate. Capito come? (se si clicca sul link si consiglia di attendere qualche secondo).

Ma io non ho mai fatto nessuno di questi! Neppure la sgallettata giuro!
Quasi quasi ci provo… comincio con le Galettes! Poi si vedrà per il resto…

Ovviamente, vado a cercare prima da lui, Piero, sono certa di trovare galett di tutti i tipi, e difatti, trovo proprio le galettes! pure col punto esclamativo! E scopro che

Le galettes sono nate nel 700 a.C. dalla disattenzione di una massaia che inavvertitamente rovesciò della farinata su una pietra rovente accorgendosi che, una volta rappresa la pasta era soffice e facilmente manipolabile. Oh, ma ste massaie di una volta dei geni però eh? dagli errori facevano nascere dei capolavori culinari, immagina se si impegnavano! Comunque, per farla breve, sono delle crepes di grano saraceno, che quindi si accompagnano meglio a preparazioni salate, quella classica è con uovo e varie.

 

 RICETTA

Ingredienti per 4 persone:

– 150 g Grano saraceno
– 150 g Farina 00 (o altri 150 g. di grano saraceno)

cliccare per ingrandire

– 500 g di acqua
–   40 g di burro sciolto
–     2 uova
– un pizzico di sale

per condire:
– un uovo per ogni galette
– q.b. formaggio (io provola piccante tagliata à la julienne)
– q.b. prosciutto cotto
– q.b. altro (secondo preferenza)

attrezzatura:
– n. 1 galettiera (galéatoire, scusate il francesismo), una spessa piastra circolare in ghisa.
         [ Io ho usato una padella antiaderente e mi sono venute ottime lo stesso ].
– n. 1 spatola a T (tournette, sempre francese).
         [ Io ho usato il gomito a C, e mi sono venute ottime lo stesso ].
– n. 1 spatola per crepes, per ribaltare le galettes nella padella
         [ Io ho usato i ditini e me li sono pure bruciati, però mi sono venute bene lo stesso!].

Setacciare la farina 00, unirla al grano saraceno, aggiungere l’acqua, le uova, il burro  e il sale e frullare col minipimer  o con le fruste elettriche o a mano,  fino ad ottenere una pastella piuttosto liquida,  liscia e senza grumi.
Far riposare almeno un’ora in frigorifero.

Ungere la padella con  pochissimo burro, versare un mestolo di impasto al centro,  sollevare la padella e roteare il gomito a C (?) fino a quando l’impasto non copre tutta la superficie della piastra. Farlo velocemente, sennò si rapprende e non si distribuisce uniformemente. Oppure, se si possiede la spatola a T, distribuire l’impasto come una crepe. La galette deve essere sottilissima.

Quando sotto è cotta, ribaltarla con la spatola angolare, o con i ditini, che così saranno cotti pure quelli. Romperci un uovo al centro e coprire con coperchio. Io, che sono intelligente come una gallina di Stranalandia (vedi sezione DIVAGAmente), siccome non avevo un coperchio grande quanto la padella, ho  coperto a campana con una teglia tonda in alluminio, così da far rapprendere l’albume prima che la galette si bruciasse.

Quando tutto è cotto, galette uova e ditini, impiattare e finire di condire con il formaggio, il prosciutto e il q.b. di altro, ripiegare come si vede in foto, e servire caldo.

DI PERTINENZA

Con le dosi indicate, se si riesce a farle sottilissime, vengon fuori parecchie galette, quindi sfamati i 4, ho pensato emmò?? che faccio? le arrotolo tra due fogli di carta forno e le surgelo? le taglio a striscioline e le uso come tagliatelle? ci faccio dei cannelloni?
Mi erano avanzati anche un bel po’ di formaggio e prosciutto, allora

ho guardato la teglia tonda usata per coprire a campana  (24 cm di diametro, esattamente la grandezza delle mie galettes), e m’è venuto il lampo di genio gallinesco,  ho fatto veloce veloce la mia besciamella al pesto (50 g burro, 50 g farina, 500 g latte, 2 cucchiai di pesto), e ho cominciato ad alternare galettes, besciamella, provola e prosciutto. Sull’ultima galette ho abbondantemente spolverato con parmigiano, infornato un quarto d’ora, il tempo che si sciogliesse il formaggio et voilà la lasagnà de galettes! Superbe!

DIVAGAmente

LA GALLINA INTELLIGENTE Coccodesia proffia (“Sgallettà aller dire à votre mère” ,francesismo)

 A Stranalandia è impossibile usare l’espressione “stupido come una gallina”. Le galline di quest’isola sono infatti molto intelligenti e colte. Se ne accorse Lupus, quando si avvicinò a un pollaio con un po’ di granturco in mano ripetendo “coccodè coccodè”. La risposta che una gallina gli diede fu la seguente:
“Noi non sappiamo, signore, perchè lei ossessivamente ribadisca questo suo trisillabo ossìtono, ma se con esso lei vuole stabilire una qualsivoglia primitiva forma di comunicazione col nostro ecosistema sappia che, pur essendo noi grandemente interessate allo studio dei nuclei linguistici aborigeni, abbisogniamo altresì nelle nostre conversazioni di una complessità di sintassi e di una flessibiltà terminologica ben superiore a quella da lei attualmente esibita.”. Lupus chiese scusa, si presentò, e da allora in poi si recò spesso dalle galline a prendere il tè e a disquisire su argomenti filosofici, antropologici e gallinologici.
Le galline stranalandesi sono particolarmente portate alla filosofia e alla letteratura. In filosofia, asseriscono che l’uovo è il principio fondamentale dell’Universo e che il bianco e il rosso, il liquido e il denso, sono gli elementi fondamentali della materia. Alla domanda: ma è nato prima l’uovo o la gallina? rispondono: noi vi abbiamo forse mai chiesto se è nato prima Adamo o la sua costola (nonchè Eva)? In campo letterario la loro scrittrice preferita è Galina Galinovic, una gallina poetessa autrice di odi sublimi tra cui questo “lamento della gallina”:

IL LAMENTO DELLA GALLINA

Coccodè? Fallo te
Arrosto no
e neanche bollita
voglio fare la mia vita
ed esser felice
non voglio far la gallina
voglio fare l’attrice
Sì le altre lo so
non la pensan come me
s’accontentan stan lì
coccodè coccodè
chicco a me chicco a te
vivono ingrassano
mangiano cagano
per avere nel futuro
un posto sicuro
sdraiate, alla fine
tra le patatine
No, non ci sto
con quelli che dicono
ci verresti a fare
il bagno in piscina
e ti ritrovi nel brodo
il tuo, di gallina
vorrei una vita varia
estetista segretaria
tabaccaria gelataria
hostess ballerina
ma non gallina
non potete capire
c’è una parte di me
che è piena d’angoscia
(e voi mi chiedete
se è l’ala o la coscia!)
coccodè?
fallo te!
il cervello piccino
ce l’hai tu, tacchino!
vita nuova
mai più uova!
voglio far la mia vita
ed esser felice
non voglio far la gallina
voglio far l’attrice.

(“Stranalandia” Stefano Benni)
Tamara

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