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Pane buffo per una cena coi baffi

… ma, essendo solo donne, ribattezzata  la cena delle baffe. Poscia, in effetti, nessuna di noi ha i baffi, così è diventata la cena delle buffe, ché buffe invece siamo tutte. Simpatiche, brillanti, un po’ sceme (io), molto intelligenti (le mie amiche), casiniste, ciovani (nell’animo!), carismatiche, colorate. Come questo pane, un arcobaleno buffo, su cui ci buttiamo a tuffo per una cena coi baffi, manca il blu dei puffi quello col ciuffo che poi fa la muffa, facciamolo di stoffa in una forma goffa in testa una cuffia… ehm… un pane colorato ecco!
L’avevo visto zappando in tv ed ero rimasta folgorata da quei colori buffi con gli sbaffi che poi t’abboffi con morsi goffi e…

È un pane di Sara Papa, colorato naturalmente, speziato e aromatico, ottimo tostato e bruschettato,  si sposa  si accompagna allegramente al pesce, ai formaggi e ai salumi, e con qualunque cosa vi venga in mente, per una cena coi baffi, ma anche senza!

RICETTA

PANE   A R C O B A L E N

Premesse:
– Preparare 5 ciotole unte leggermente d’olio, impastare come si preferisce, con olio di gomito o con impastatrice, l’importante è non incordare troppo l’impasto altrimenti sarà poi impossibile stenderlo.
– Nella sequenza sotto elencata, fino all’impasto verde non è stato necessario ripulire la ciotola. Neppure dopo la rossa, tanto il nero copre tutto, oltre a sfinare 🙂
Non lessare gli spinaci, ma farli solo appassire nell’acqua bollente. Questo farà sì che il verde rimanga più verde!
– Consiglio di fare dosi doppie, i filoncini, una volta freddi, si posso surgelare. Giacché ci si mette, tanto vale risparmiare la fatica di una seconda volta (che poi la seconda volta rifacciamo doppia dose così ci evitiamo la terza… o la quarta???).
Armarsi di pazienza, e magari di guanti per alimenti, onde evitare di ritrovarsi con le mani e le unghie multicolor (ché poi saremmo costrette a dire, per fare le sborone, che abbiamo dovuto cambiare tutte e 4 le ruote dell’auto, fare la tinta alla mamma, alla sorella e alla vicina di casa, e dare il bianco alle pareti verdi del garage, tutto fra ieri e oggi!).
Una volta armateci, partite!

Nota spesa per 3 filoni: 710 g di farina tipo 1, 430 g di acqua, 250 g di pasta madre (o 10 g di lievito di birra), 10 g di sale, 5 cucchiai di olio e.v.o., 5 cucchiaini di miele, 20 g di curcuma, 250 di spinaci freschi, 20 g di paprika, 50 g di concentrato di pomodoro, 8 g di nero di seppia.
Suddivisi in:


IMPASTO BASE BIANCO:
150 g di farina tipo 1

  90 g  di acqua
  50 g di pasta madre (o li.co.li) oppure 2 g di lievito di birra (+ 30 g di farina + 20 g di acqua)
    2 g di sale
    1 cucchiaio di olio e.v.o.
    1 cucchiaino raso di miele

– Spezzettare il lievito nell’acqua (nel caso si usi il lievito di birra ricordarsi di adeguare i pesi farina/acqua), aggiungere il miele, l’olio e la farina e impastare fino a far amalgamare tutti gli ingredienti. Idratare il sale con un goccio d’acqua, aggiungerlo all’impasto e portare ad una incordatura non troppo serrata. Trasferire in una ciotola e coprire con pellicola.

IMPASTO GIALLO:
130 g di farina tipo 1
  20 g di curcuma
  90 g di acqua
 50 g di pasta madre (o li.co.li) oppure 2 g di lievito di birra (+ 30 g di farina + 15 g di acqua)
    2 g di sale
    1 cucchiaio di olio e.v.o.
    1 cucchiaino raso di miele

– Sciogliere la curcuma nell’acqua e procedere come sopra.

IMPASTO VERDE:
150 g di farina tipo 1
250 g di spinaci crudi
100 g di acqua (frullare finemente gli spinaci con l’acqua e usare solo 100 g del composto ottenuto)
 50 g di pasta madre (o li.co.li) oppure 2 g di lievito di birra (+ 30 g di farina + 15 g di acqua)
    2 g di sale
    1 cucchiaio di olio e.v.o.
    1 cucchiaino raso di miele

Portare l’acqua ad ebollizione, spegnere, versarvi gli spinaci e lasciar raffreddare. Frullare finemente, prelevare solo 100 g del composto liquido ed impastare come i precedenti.

IMPASTO ROSSO:
130 g di farina tipo 1
  20 g di paprika dolce (o, se si preferisce, mista dolce e piccante o affumicata)
  40 g  di acqua
  50 g di concentrato di pomodoro
  50 g di pasta madre (o li.co.li) oppure 2 g di lievito di birra (+ 30 g di farina + 15 g di acqua)
    2 g di sale
    1 cucchiaio di olio e.v.o.
    1 cucchiaino raso di miele


Sciogliere la paprika e il concentrato di pomodoro nell’acqua, impastare come l’impasto base.

IMPASTO NERO:
150 g di farina 1
    8 g di nero di seppia
  90 g di acqua
  50 g di pasta madre (o li.co.li) oppure 2 g di lievito di birra (+ 30 g di farina + 15 g di acqua)
    2 g di sale
    1 cucchiaio di olio e.v.o.
    1 cucchiaino raso di miele

Diluire il nero di seppia nell’acqua ed impastare come l’impasto base.

clicca sulle immagini per ingrandire

Finalmente

pronti i 5 impasti,  farli lievitare fino al raddoppio a 28 gradi.
Oppure, se nel frattempo si è fatta notte, schiaffare tutto in frigo e la mattina, prima di andare a lavorare o in palestra a fare yoga, tir fuori dal freddo e far lievitare fino al raddoppio (che sarebbe bene coincidesse col ritorno a casa).

Tirar fuori l’olio di gomito e con il mattarello stendere ogni impasto ad una altezza di circa 1 cm realizzando rettangoli di medesime
misure (circa 25×20).

Cominciare da quello bianco, poggiarlo sul piano infarinato e spennellare la superficie con acqua.
Stendere il panetto nero, sovrapporlo a quello bianco, spennellare d’acqua e procedere allo stesso modo con l’impasto verde, rosso ed infine giallo.

Tagliare, per il senso della lunghezza, l’impasto in 3 fasce. Attorcigliare ogni striscia come come uno straccio bagnato (ma non così vigorosamente!), avvolgere in carta forno, lasciando questa molto ampia così da lasciare lo spazio alla lievitazione.

Farli lievitare direttamente nella teglia che si userà per cuocere. Io, per evitare che si allarghino e per facilitare la crescita, li metto in una teglia piccola, così stanno vicini vicini. Si vede in foto?

Cuocere in forno già caldo e vaporizzato, modalità statico,  a 220 °C per 15 minuti, abbassare a 180° e continuare per altri circa 15 minuti. Eliminare la carta forno, grazie alla quale i colori si sono mantenuti brillanti, togliere i pani dalla teglia, posizionarli sulla griglia e terminare la cottura per altri 5/10 minuti attivando la funzione ventilata. Lasciar raffreddare in forno e…ammirare queste opere d’arte e di d’allegria!

Tamara

  DI PERTINENZA 

Dovrei parlare, pertinentemente, della farina tipo 1, io ne ho una scorta meravigliosa macinata a pietra comprata in Umbria, Granarium (non mi pagano per dirlo eh? non sanno manco che ho comprato da loro! anzi, quasi quasi mando il link di questo post e chissà che non  mi regalino un chilo di farina:). Dicevo, dovrei parlare delle farine, e degli spinaci, e delle spezie, e della paprika affumicata che ho comprato a Roma nell’ultima puntatina lampo, ma non ci ho voglia! Sono nata stanca e vivo per riposare…
Lascio parlare le foto, voi drizzate gli occhi e annusate!

Buon anno nuovo a colori!
Tamara, Silvia, Maria Teresa

 DIVAGAmente

Quando Baltasar entra in casa, sente il parlottare che viene dalla cucina, è la voce della madre, la voce di Blimunda, ora l’una, ora l’altra, appena si conoscono e hanno tanto da dire, è la grande, interminabile conversazione delle donne, sembra cosa da niente, questo pensano gli uomini, neppure loro immaginano che è questa conversazione che trattiene il mondo nella sua orbita, se non ci fossero le donne che si parlano tra loro, gli uomini avrebbero già perso il senso della casa e del pianeta, (…)

[“Memoriale del convento” José Saramago]

“Adoro la canzone che ti ho mandato e penso che ti somigli molto, perché per natura sei sorriso, allegria, consolazione e speranza.
Perché le donne, ma tu in somma misura, sono Remedios per l’umanità, sono tessitrici, cucitrici, rammendatrici di tutto ciò che è lacerazione: sono il contrario della guerra. Sono Penelope, ma anche Aracne e Calipso, e nella loro tela sanno sempre e comunque trovare…remedios.
Stasera ti racconto una bella storia
Baci Baci
Carmen”

Il pane è dedicato a te, amica mia, alla nostra Barbisenzaken, e a Eli, Lory e Flo. 
Alla prossima cena di addio al prelibato 🙂
Questi colori non potevo non portarli nella mitica raccolta di lievitati Panissimo ideata da Sandra e Barbara questo mese ospitata da una delle ideatrici, Sandra

4 risposte

  1. Pane bellissimo ma deve essere anche buonissimo. Complimenti! Ma per semplificare le cose non di potrebbe fare un unico impasto e poi dividerlo aggiungendo i colori?

    1. Ciao Clara, scusa il ritardo intanto!
      Allora, gli impasti hanno idratazione diversa a seconda dei “coloranti”, però potresti provare e aggiustare l’idratazione aggiungendo acqua o farina a seconda del tipo. Se ci provi facci sapere, sarebbe una valida alternativa se ci riuscissi! Ho qualche perplessità perché l’idratazione complessiva di questo pane non è molto elevata, quindi temo che aggiungendo dopo spinaci, polveri e concentrato di Pomodoro, farina e/o acqua, poi diventi ancora più lungo e faticoso, però potrei anche sbagliarmi! Facci sapere e se lo fai, mandaci le foto ché le pubblichiamo!
      Intanto grazie per essere passata.
      Tam

    2. Irresistibile! l’ho provato ieri sera: i colori non sono venuti brillanti come i tuoi, ma il pane è bellissimo. È lievitato bene ed è anche profumato e buono. Stamattina ci abbiamo fatto colazione aggiungendoci appena 1 velo di burro. Meraviglioso. Grazie (ti invierei le foto ma non so dove farlo)

      1. Ciao Emanuela!
        Innanzitutto, grazie per esser passata qui e grazie per aver replicato una delle nostre ricettine!
        Siamo felicissime che il pane ti sia piaciuto e chissà che buono pure con un velo di burro sopra.
        Se vuoi mandarci una foto, che saremo ben liete di mettere nella sezione dedicata a voi lettori, puoi inviarla al mio indirizzo mariateresamoriconi@gmail.com
        Grazie ancora! 😀

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