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Sciroppo di tè. Benvenuta estate!

Fa caldo????????? Naaaaaaaaaaaaaaaa…
In realtà ci stiamo sciogliendo, è diverso!!!!! :-DDDDDD
Prometto che oggi vi tratterrò qui per pochissimo tempo.
Ricettina fresca fresca, super sprint, ma soprattutto meravigliosa!
Ho solo un dubbio: non so se riuscirò a mettere nero su bianco l’entusiasmo che provai lo scorso anno per questa cosa.
Fatto sta che quando vidi il post della bellissima Monica, e ancor prima di terminare di leggerlo, il pentolino con acqua e zucchero era già sul fuoco e l’idea di mixare diverse varietà di tè, solleticava la mia fantasia per ottenere combinazioni di sapore fantasmagoriche!
Ero certa che il risultato sarebbe stato strepitoso; in realtà andò ben oltre le aspettative!
Ecco, appunto, volete sapere qual è stato il risultato?
Uno sciroppo di una bontà assurda e versatile in altrettanta maniera!
Basta unire acqua ghiacciata per un tè freddo mai bevuto prima e di quello già imbottigliato non ne vorrete più sapere.
Provare per credere!
Ah, un’ultima cosa: questo sciroppo è una meravigliosa idea regalo estiva.
Scegliete delle bottiglie carine, etichettatele con il tè che avete scelto e farete un figurone.
Garantito! 😉

INGREDIENTI

350 g di zucchero semolato
350 g di acqua
5 bustine di tè a vostra scelta

Mettere sul fuoco un pentolino con l’acqua e lo zucchero; portare a bollore a fiamma vivace e lasciar evaporare l’acqua per 5 minuti in modo che inizi a crearsi lo sciroppo.
Nel frattempo preparare le bustine del tè privandole della carta all’estremità del filo ed annodarle insieme in modo che a fine preparazione sarà più agevole estrarle.
Trascorsi i cinque minuti, affogare i sacchettini del tè nell’acqua e, dopo aver abbassato un po’ la fiamma, lasciar sobollire per 10-12 minuti, poi spegnere ed attendere il raffreddamento.
Estrarre le bustine del tè, strizzarle per bene recuperando tutto il liquido ed imbottigliare lo sciroppo.
Conservare in frigo ed utilizzare all’occorrenza.
Per preparare il tè sarà sufficiente miscelare sciroppo e acqua  nella proporzione di 1:5, cioè una parte di sciroppo e 5 di acqua.
Ovviamente questa è l’indicazione di massima eh? Se poi vi piace un tè più leggero o più concentrato, basterà aggiungere o diminuire acqua e/o sciroppo.
Una volta preparata la bevanda possiamo aggiungere fettine di limone, di zenzero, o foglioline di erbe aromatiche tipo la menta e, ovviamente, tanto tanto ghiaccio!
Cin cin! Buon tè a tutti!

TEATRINI DI CASA

Ma è possibile che riesci a non capire più niente anche solo per un po’ di acqua e zucchero e qualche bustina di tè?”  
“Aspetta e vedrai!” 
“Beh, beh, beh, in effetti un tè freddo così buono non lo avevo ancora mai bevuto!”
“Tiè!” 

NOTIZIE E CURIOSITHÈ


Durante la dinastia Tang si sviluppò in Cina il cosiddetto Tributo del Tè, che consisteva nell’invio di un quantitativo scelto di tè all’Imperatore che doveva essere destinato al suo consumo personale e quindi la raccolta (detta Imperiale) doveva seguire regole speciali e rigidamente codificate.
Tra queste quella che imponeva alle giovani raccoglitrici l’uso di guanti e il divieto assoluto di mangiare cibi dall’odore troppo intenso quali cipolle e aglio e spezie piccanti, per salvaguardare le foglie da eventuali sgradevoli contaminazioni.
Nel ‘700 la domanda di tè in Inghilterra era talmente cresciuta che difficilmente i mercanti riuscivano a soddisfare tutte le richieste, soprattutto quelle provenienti dalle classi più modeste. Per questa ragione si rivolgevano al contrabbando e al mercato nero dall’Olanda.
Il pericolo maggiore erano però le truffe a base di tè adulterato: al tè si aggiungevano foglie essiccate di piante come la liquirizia e il frassino, cotte, frantumate e decolorate con melassa e chiodi di garofano e immerse poi nello sterco di pecora.
Dal 1618, anno in cui per la prima volta lo zar Michele III ne riceve in dono, i russi diventano i principali importatori di tè cinese (nero e leggermente affumicato).
Il tè raggiungeva il mercato russo trasportato da grandi carovane composte anche da 300 cammelli ognuno dei quali arrivava a portare circa 270 kg di tè. Una carovana impiegava dai 16 ai 18 mesi per completare il suo viaggio e alla fine del XVIII sec. i russi consumavano ogni anno 6.000 carichi di cammelli.
Alla fine del XVII sec. in Inghilterra il tè più economico costava 7 scellini la libbra, equivalente di una settimana di paga per un operaio.
Oggi il tè più caro presente nel catalogo della prestigiosa maison francese Mariage Frères è il Thé Jaune Cinq Dynasties che costa 50,00 Euro ogni 20 gr. (cioè 1.132,50 Euro per 1 libbra: lo stipendio mensile di un impiegato).
Il tè giunse in Europa accompagnato dalla fama di potente rimedio contro molte malattie, così come sostenevano da secoli i medici cinesi. Ma ovviamente non mancarono le opinioni contrarie, espresse con foga dai detrattori della bevanda. Al fine di risolvere definitivamente la controversia, il re Gustavo III di Svezia si fece promotore di un curioso esperimento: a due condannati a morte venne commutata la pena in ergastolo in cambio della loro disponibilità a sorbire per due mesi ben 15 tazze al giorno di tè il primo e di caffè l’altro.
La sperimentazione, però, ebbe un esito assai imprevisto perché entrambi i clinici, incaricati di seguirne le sorti, morirono di morte naturale pochi giorni dopo il suo inizio e furono immediatamente seguiti dallo stesso Re Gustavo assassinato a seguito di una congiura di nobili.
Si salvarono e godettero di ottima salute le due cavie, che portarono regolarmente a termine la prova. 


LO SAPEVATE CHE…

Un pizzico di bicarbonato evita che il tè diventi amaro se preparato in anticipo e con il metodo classico della semplice bollitura dell’acqua e successiva infusione.


Buon proseguimento di settimana, buon caldo e buon tutto!
Emmettì.

Siate lieti, sempre! 

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