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Timpano del cardinale – Prove tecniche di un pranzo annunciato



Ho cercato di capire perché si chiamasse così, ma non ne sono venuta a capo.
Sta di fatto che i due copricapo dei cardinalizi, quelli che si sono susseguiti nel tempo erano: il  Galero prima, e la Berretta poi, e mai timpano,  che nell’architettura templare è tutt’altra cosa.  
Diciamo che lo stampo che ho usato non somiglia né al timpano né ai vari cappelli del cardinale, l’ho scelto perché mi piaceva di più. :)))
La stessa identica ricetta è in giro nel web, di chi sia la paternità difficile da stabilirsi. Comunque io la prima volta, l’ho vista qui.
Vi lascio la ricetta sperando di farvi cosa gradita. 🙂


Ho riadattato le dosi al mio stampo.





RICETTA

Ingredienti (per uno stampo svasato di 18 cm diametro e 9 di altezza)

1,2 kg di pomodori piccadilly (usate quelli che volete purché piccoli e maturi ma sodi)
6 cucchiai di pane grattugiato
1 spicchio di aglio tritato
5 foglie grandi di basilico tritato
1 cucchiaiata di prezzemolo tritato
3 cucchiai olio e.v.o per inumidire il composto + un filo d’olio per ungere la teglia.


Per la salsa
un barattolo di pelati da 500 g oppure della passata.
un spicchio d’aglio
olio q.b.
sale q.b.
qualche foglia di basilico


Per il ripieno
200 g di ziti spezzettati in 4 parti o formato simile, preferibilmente liscio.
200 g mozzarella a dadini (se vi piace potete abbondare, io la prossima volta lo farò)
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di pecorino romano grattugiato

Procedimento
Lavare e tagliare i pomodorini a metà, togliere un po’ di semi senza svuotarli troppo. Mettere un po’ di sale e capovolgerli sopra una gratella per una quindicina di minuti.

In un piatto mettere il pane grattugiato, i formaggi, le erbe, il sale, il pepe e l’olio. Mescolare bene fino a che il composto si impregni di olio.
Preparare una teglia, ricoperta di carta forno unta con un filo di olio.
Prendere i pomodorini e pucciarli nel piatto del composto, senza esagerare, si attaccherà che è una meraviglia senza impiccarsi a riempirli col cucchiaino quando i pomodori sono già in teglia. 😉
Metterli man mano in quest’ultima, con il taglio verso l’alto. Ancora un giro di olio e infornare a 190/200° per circa mezz’ora, il pane grattugiato non deve indurire.
Nel frattempo preparare la salsa di pomodoro (io uso una padella salta pasta in modo da poterci  poi condire la pasta) far soffriggere lo spicchio d’ aglio con qualche cucchiaiata di olio, unire i pelati o la passata di pomodoro. Far cuocere per circa 20/30 minuti lasciando la salsa un po’ lenta, se occorre aggiungere un poco d’acqua durante la cottura. Aggiustare di sale, spegnere e aggiungere il basilico.

Mentre si freddano i pomodori sfornati, mettere a bollire una pentola con l’acqua per la pasta.
Cuocere gli ziti (salare l’acqua) per 3 minuti dal bollore. Scolare e passare nella salsa, cuocere ancora per qualche minuto senzaterminarelacorrida della pasta che dovrà restare a metà cottura. Spegnere e aggiungere parmigiano e pecorino. Far intiepidire e aggiungere la mozzarella (la prossima volta la inserirò a strati alternati con la pasta durante il montaggio nello stampo).


Foderare lo stampo destinato, con carta forno unta di olio su entrambe le facce. Io ho foderato prima il fondo con un cerchio, poi ho fatto delle strisce per i bordi laterali.

Posizionare i pomodori con la parte della buccia verso le pareti dello stampo, tra l’angolo del fondo e la parete.
Posizionarli ben stretti uno all’altro. Fare un altro giro di pomodori lungo i bordi a salire e aggiungere una parte della pasta. Se si fodera lo stampo fino all’orlo, prima di aggiungere la pasta i pomodori cadranno perciò ho trovato più comodo inserire un paio di giri di pomodori alla volta e aggiungere man mano la pasta.
Arrivati al bordo dello stampo coprire il ripieno con altri pomodorini con la parte della buccia a vista.
Infornare per 30 minuti a 190°. Lasciar riposare un quarto d’ora e capovolgere su un piatto da portata e servire.

Ah, il pranzo! 

Ecco, siccome ho in ballo un pranzo con alcuni amici svalvolati sto sperimentando piatti per quel giorno. 🙂

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